Un buon consulente assicurativo è chi sa mettere al centro di tutto il cliente, capire le sue esigenze e adottare un metodo di lavoro che lo distingua.
Sentire su di sé la responsabilità sociale del proprio lavoro ed agire con etica è fondamentale, al pari della formazione.
Insomma, quella del consulente assicurativo è un’attività che non si improvvisa e a cui occorre dedicarsi con entusiasmo, ricercando risultati ambiziosi.
«Oggi più che mai è importante prendere coscienza dei rischi che corriamo e delle scelte che possiamo compiere per ridurre le conseguenze economiche derivanti da eventi gravi – evidenzia Annamaria Balsamo, consulente di Generali Avellino Italia -. Ed è qui che si inserisce la figura del consulente assicurativo, che assume un ruolo sociale, supportando le famiglie nel ricercare soluzioni adatte a mitigare le conseguenze economiche degli imprevisti».
Qual è il ruolo del consulente?
«Le incombenze quotidiane portano tutti noi a non pensare a cosa potrebbe accadere, pertanto il compito del consulente è trovare la soluzione più adatta, costruita secondo le necessità delle famiglie e aiutarle ad individuare i rischi rispetto ai quali è bene tutelarsi».
Polizza vita: come orientarsi tra le varie proposte che è possibile attivare?
«Esistono diverse tipologie di assicurazione sulla vita, che si differenziano principalmente per il tipo di copertura che possono offrire. Una delle tipologie di polizza più comune e a mio giudizio più importante è la temporanea caso morte, formula con cui l’assicurazione protegge il beneficiario da possibili problemi finanziari in caso di decesso dell’assicurato, garantendo il pagamento del capitale definito in polizza».
Cosa significa polizza temporanea?
«La polizza rientra nella categoria delle assicurazioni temporanee, in quanto è prevista una scadenza della copertura assicurativa ben definita e stabilita al momento della stipula».
A chi è consigliata questa tipologia di polizza?
«La suggerirei innanzitutto alle giovani famiglie che hanno contratto prestiti o mutui e in genere a chi vuole garantire un futuro sereno alla propria famiglia in caso di decesso, permettendo ai propri cari di mantenere inalterato il proprio tenore di vita».
Quali sono i casi in cui la sottoscrizione di una polizza temporanea causa morte è auspicabile?
«Sicuramente quando si hanno familiari che dipendono economicamente dall’ assicurato e quando si è in presenza di un finanziamento importante da onorare, come un mutuo, per evitare che le rate ricadano sugli eredi».
Quanto è diffusa questa tipologia di polizza?
«La TCM è una protezione necessaria ma poco conosciuta: e pensare che per proteggersi non ci vuole molto e le soluzioni possono essere sorprendenti, considerando quanto poco possa costare proteggere ciò di cui abbiamo più caro. E’ uno strumento che permette di proteggere la famiglia dalle conseguenze di un prematuro decesso, una soluzione che dovrebbe essere seriamente considerata soprattutto se si hanno figli o familiari che contano su di noi per il sostentamento».
Insomma, una polizza che rappresenta una sorta di eredità che mette al riparo da spiacevoli sorprese?
«In un certo senso lo è, una specie di testamento su cui abbiamo un elevato controllo: siamo noi a scegliere a chi indirizzare l’indennizzo stabilito contrattualmente».
Da cosa dipende il premio della polizza Tcm?
«Il premio della polizza TCM dipende da diversi parametri tra cui l’abitudine al fumo, l’età dell’assicurato, le attività sportive e professionali praticate, la durata del contratto , l’importo del capitale assicurato. Rispetto all’ età dell’assicurato è utile sottolineare che più si è giovani, meno si paga. Quindi è importante attivarla il prima possibile per evitare spese in più».
E se dovessimo smettere di pagarla?
«Il contratto decade e con esso la copertura».