“Mi piace aiutare le persone a fare la scelta giusta. Ai miei coetanei dico: mettete al riparo oggi il vostro futuro”
«Un curriculum mi ha cambiato la vita facendomi conoscere un mondo, quello assicurativo, che tutti i giovani dovrebbero esplorare». Emilia Genovese, classe 1993, è da un anno in forza all’agenzia Generali Avellino Italia di Paolo Sanfilippo. Il suo è un percorso di studi comune a tanti ragazzi della sua età: la laurea in giurisprudenza, la pratica legale, l’esame superato e l’accesso alla tanto agognata attività professionale forense.
Poi, ecco la svolta inattesa, nata da un semplice annuncio intercettato, un po’ per caso, sulla piattaforma Linkedin.
«I primi step sono stati comuni a tanti: invio del curriculum, contatto, primo colloquio con Raffaella Picone. A questi, ne seguiranno altri due. Man mano che andavo avanti scoprivo un mondo per me nuovo ma straordinariamente affascinante. Che mi ha preso completamente – racconta Emilia Genovese – portandomi ad acquisire conoscenze tecniche che oggi, da giovane consulente, cerco di mettere in pratica nel mio lavoro quotidiano».
Com’è stato per lei il primo approccio con il mondo assicurativo di Generali Avellino Italia?
«I primi mesi di formazione sono stati intensi ma molto utili a comprendere i temi con i quali cominciavo a interfacciarmi e ad acquisire il necessario know how per avviarmi lungo un percorso che, giorno dopo giorno, è diventato sempre più interessante ed anche un po’ intrigante. Mi piaceva confrontarmi con chi esercita questa professione già da tempo ed alcuni di loro sono diventati anche amici perché il loro sostegno è stato per me fondamentale , mi piacevano gli Specialist che si avvicendavano nella formazione, ma infine mi piaceva soprattutto ciò che stavo imparando».
Quando è scoccata la scintilla che l’ha portata a diventare consulente per Generali Avellino Italia?
«Quando ho fatto mio un concetto fondamentale, che ignoravo fino a quel momento: il ruolo del consulente assicurativo è un ruolo delicato, perché deve aiutare le persone a far le scelte giuste , quelle per la vita».
Una missione che significa anche grande responsabilità. Non crede?
«Certamente, ma quando si hanno solide basi formative si riesce a consigliare al meglio le persone circa il proprio futuro, per non andare incontro a imprevisti che possono minare la tranquillità e per programmare il proprio futuro. La vera sfida è aprire gli occhi alle persone le quali , poi, dopo ringraziano».
Ed i suoi coetanei, invece, che rapporto hanno con le tematiche assicurative e previdenziali?
«Mi duole dirlo, ma i giovani sono disinteressati, forse perché non hanno idea di cosa li attende. E invece, è proprio a trent’anni che bisognerebbe iniziare a capire, a prendere informazioni, a pensare al domani. Cominciare a costruire un piano di prevenzione in giovane età ha molti aspetti positivi».
Per esempio?
«Posso comprendere che chi non è del settore magari non ha dimestichezza con certi argomenti che poi si affrontano in età più adulta. Ma una polizza salute, ad esempio, sottoscritta in giovane età è sicuramente più economica e vantaggiosa e mette al riparo se dovesse accadere qualcosa. Un ragionamento analogo può farsi anche per un piano pensionistico che diventa più premiante se la durata dei versamenti è più lunga . Per concludere penso che questo sia un mondo dove i giovani potranno essere protagonisti sia perché tutti potenziali Clienti da sensibilizzare sia perché molti di loro come me potranno appassionarsi a una Professione dinamica e sempre sfidante”